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Clinica legale – Percorsi di de-radicalizzazione e gestione dei conflitti religiosi

Il progetto si pone l’obiettivo di prevenire la violenza nelle dinamiche conflittuali della società multiculturale focalizzando la didattica dei Corsi erogati dal Dipartimento in tema di gestione dei conflitti culturali e religiosi. In particolare, sono coinvolti le studentesse e gli studenti dei Corsi di Diritto e religione A, Diritto interculturale, Diritto canonico (prof. Pierluigi Consorti), Diritto e religione B e Diritto comparato delle religioni (prof. Luigi Mariano Guzzo).

Il progetto si pone in continuità con le iniziative già svolte in passato dai Corsi IUS/11 in termini di didattica speciale, cercando di valorizzare le buone prassi innovative già sperimentate (in termini di lettura delle fonti e scrittura collettiva) e, al tempo stesso, introducendo nuovi elementi di sperimentazione, volti a perfezionare abilità di ascolto attivo e competenze mediative. Per il presente anno accademico si propone la costituzione di una “Clinica legale” sulle tematiche che riguardano: a) i processi di de-radicalizzazione religiosa in Italia, con particolare riferimento al territorio toscano; b) di gestione dei conflitti interculturali, al fine di valorizzare la dimensione sociale del diritto vivente.

Gli incontri laboratoriali vedranno la partecipazione di giovani rappresentanti di comunità religiose, chiamati a confrontarsi su temi conflittuali, che saranno discussi con gli studenti e le studentesse. L’idea è quella di sperimentare azioni positive di dialogo “orizzontale” tra le comunità religiose, e tra le comunità religiose e la comunità studentesca.

La metodologia sarà partecipativa e collaborativa, sviluppando percorsi didattici interattivi e di “cattedra rovesciata”, di attività di gruppo e di scrittura collettiva. Si tratta di una metodologia propria della “Clinical legal education”, vale a dire un metodo didattico interattivo nello studio del diritto, basata sull’analisi di “casi-studio” e sull’attività di gruppo.

Attraverso l’analisi di casi pratici, entrando direttamente in contatto con le comunità religiose operanti talvolta anche in maniera capillare sul territorio si consente alle studentesse e agli studenti partecipanti di approfondire lo studio delle discipline coinvolte nel progetto, mostrando loro le tecniche per elaborare soluzioni giuridiche innovative a partire da quanto appreso durante i corsi ordinari.

Il progetto sarà strutturato secondo quattro tipologie di azioni:

  1. L’organizzazione di una tavola rotonda alla quale saranno invitati giovani esponenti delle comunità religiose presenti sul territorio toscano, per la presentazione degli aspetti più problematici e delle maggiori criticità che si registrano in termini di convivenza sociale. Tale tavola rotonda si svolgerà presso i locali dell’università di Pisa;
  2. La definizione, insieme alle studentesse e agli studenti, dei casi pratici da analizzare sulla base dei risultati della tavola rotonda;
  3. L’organizzazione di n. 3 incontri laboratoriali, di 3 ore accademiche ciascuno, da svolgere presso i locali dell’Università di Pisa. Gli incontri saranno organizzati all’interno dei Corsi sopra menzionati, ma aperti a tutta la comunità universitaria. Ogni laboratorio riguarderà uno specifico tema, riguardante un caso pratico emerso dai risultati della Tavola rotonda, e sarà guidato da un esperto.
  4. La restituzione dei risultati e delle proposte dei laboratori alle comunità religiose, alle istituzioni pubbliche, agli stakeholders locali, alla comunità accademica, alla comunità civile, ai rappresentati della disciplina di Diritto e Religioni attraverso l’elaborazione di testi scritti che saranno pubblicati su un blog online.

È prevista l’individuazione di n. 2 tutor e di n. 3 esperti che parteciperanno per gli incontri laboratoriali.

Obiettivi formativi del Progetto e valore didattico aggiunto rispetto ai corsi ordinari

L’idea alla base del progetto è quella di coinvolgere studenti e studentesse a elaborare una maggiore consapevolezza delle dinamiche conflittuali originati dalle differenze religiose e, al tempo stesso, crescere nelle abilità personali e collettive volte alla mediazione di tali conflitti prevenendo l’uso della violenza. In particolare, ai partecipanti verrà chiesto di elaborare strategie di gestione dei conflitti senza uso della violenza, sviluppando in particolare l’ascolto attivo e le abilità relazionali.

Gli obiettivi formativi sono i seguenti:

  • Tradurre i casi analizzati in fattispecie giuridiche;
  • Individuare le fattispecie normative coinvolte, sviluppando la capacità di accordare nozioni teoriche con attività pratiche;
  • Svolgere ricerche giurisprudenziali approfondite nelle discipline di Diritto e religione, Diritto canonico, Diritto interculturale e Diritto comparato delle religioni;
  • Sviluppare la capacità di lavorare in gruppo per la soluzione di un caso giuridico;
  • Approfondire tecniche di scrittura giuridica e metterle in pratica;
  • Approfondire la definizione di percorsi di de-radicalizzazione;
  • Approfondire modelli di analisi dei conflitti religiosi e interculturali;
  • Apprendere tecniche di ascolto attivo e public speaking;
  • Approfondire nozioni di gestione non-violenta dei conflitti religiosi e interculturali;
  • Individuare soluzioni creative al caso prospettato;
  • Sviluppare attenzione alla funzione sociale del diritto;
  • Applicare le conoscenze acquisite durante le ore di didattica frontale;
  • Apprendere nozioni di impatto sociale delle conoscenze e abilità sviluppate.

Il valore didattico aggiunto della predetta Clinica sta nel fatto che le studentesse e gli studenti saranno in grado di approfondire le conoscenze teoriche di base e la metodologia giuridica classica acquisite durante le ore di didattica frontale dei corsi ordinari, raccordandole con il diritto nella sua effettiva realizzazione, così da comprendere il ruolo del diritto nella gestione pratica dei conflitti culturali e religiosi e nell’attivazione di percorsi di de-radicalizzazione.

 

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